AL DI LA’ DELLO SFORZO
Dal Som dan mig dron di Nubchen Sangye Yeshe, p. 174 b, 1.4 (344)
Così Buddhagupta spiegò il senso di ‘al di là dello sforzo’
Secondo il sistema del grande yoga superiore
La dimensione non corretta dell’universo è essa stessa la pura dimensione del palazzo della divinità;
Gli esseri dei sei loka che vi dimorano, sono illuminati, nella luce del vajra autooriginato.
I tre mondi sono lo stato stesso del corpo, della voce e della mente.
Le passioni si liberano nella natura dell’esistenza come è (chos nyid);
La sofferenza è autoperfezionata nella grande felicità,
Gli ostacoli si consumano spontaneamente nel fuoco della saggezza.
La nascita e la morte diventano vita indistruttibile,
La vecchiaia e la debolezza sono la realizzazione nell’essenza immutabile.
In quanto al titolo “sBas-pa'irgum-chung", è lingua tibetana arcaica. Il termine rgum, dal verbo rgum-pa ‘raccogliere’, è comunque tuttora in uso nella lingua parlata del Tibet orientale (Khams). Così, per esempio, ‘raccogliere legna per il fuoco’ si dice bud-shing rgum-pa. Sempre nello stesso dialetto, rgum-pa è anche la raccolta che gli uccelli, e particolarmente i corvi, fanno di chicchi di grano o di orzo che portano in luogo isolato per nasconderli e conservarli come provviste, e dai quali nascono in estate ciuffi di grano e di orzo. Tale raccolta di chicchi viene chiamata, per l’appunto, pho-rog rgum-chung, cioè ‘piccolo raccolto dei corvi’. In ogni caso, quindi, rgum-chung, vuole dire ‘piccola raccolta’.